La guerra dei prezzi anche nel commercio equo e solidale fa male ai lavoratori.
Un’inchiesta di Internazionale del 22-5-2017 dal titolo “Chi paga il conto per le banane equosolidali“, fa il punto sulle condizioni di lavoro dei raccoglitori di banane della Repubblica Dominicana.
Riporto alcuni passaggi tratti dall’inchiesta.
《Bassi salari e sfruttamento, 5 euro al giorno e 140 al mese per gli immigrati haitiani nella Repubblica Dominicana. Non esiste un sindacato dei raccoglitori, esistono le associazioni interne, che spesso ci sono solo perché lo richiede la certificazione fair trade. E non sempre fanno l’interesse dei lavoratori.
Il sistema delle piantagioni si basa sul lavoro sottopagato.
Nel Regno Unito, primo mercato di destinazione delle banane biologiche e fair trade provenienti dalla Repubblica Dominicana, le catene di supermercati hanno lanciato negli ultimi anni una vera e propria guerra dei prezzi al ribasso per accaparrarsi consumatori. I grandi gruppi britannici, come Asda, Sainsbury’s, Morrison e Tesco, le vendono a 0,72 sterline al chilo (0,85 euro). “Proponendo le banane a prezzi insolitamente bassi, la grande distribuzione sta mandando un messaggio sbagliato ai consumatori”, denuncia Alistair Smith, fondatore dell’organizzazione non governativa Banana link, che si batte per rendere sostenibile il commercio dei frutti tropicali, in particolare la banana e l’ananas. “A quei prezzi c’è poco margine per migliorare veramente le condizioni dei piccoli produttori e dei lavoratori, nonché le condizioni ambientali per una produzione davvero sostenibile”.》
Per quanto riguarda l’Ialia 《il prezzo al consumatore non è mai sceso ai livelli britannici, il problema dello sfruttamento degli immigrati haitiani esiste comunque. “Siamo consapevoli della criticità relativa alle condizioni dei lavoratori nelle piantagioni della Repubblica Dominicana”, afferma al telefono Thomas Zulian, responsabile del settore banane per Fairtrade Italia.》
Dico io
Continuo ad acquistare Equo e Solidale che sembrerebbe degno di fiducia nel dare dignità a queste persone.