“La frequente concomitanza della sindrome dell’intestino irritabile e dei comuni disturbi mentali di ansia e depressione è ben stabilita. Una serie di meccanismi patologici biologici e psicosociali sono comuni a entrambi i disturbi, molti dei quali contribuiscono a un asse intestino-cervello disregolato.” (The Lancet 12-02-21. DOI: https://doi.org/10.1016/S2468-1253(20)30363-0)
L’articolo di The Lancet conferma fatti noti da tanto tempo. Nonostante ciò molte persone continuano a cercare sollievo nell’indagine clinica per sentirsi dire che non hanno cose spaventose ma solo problemi funzionali dipendenti dallo stress eccessivo. Va bene fare qualsiasi cosa dia sollievo; sarebbe molto utile, parallelamente, fare qualcos’altro come imparare a stare con quello che c’è senza volerlo a tutti i costi diverso ma accettando che ci sia un tempo da concedergli perchè cambi.
Ciò che aiuta molto per sviluppare questa abilità è la meditazione di consapevolezza (Mindfulness) praticata con regolarità. La pratica della meditazione di consapevolezza permette di riconoscere che nel fermarsi, nel respirare, nell’osservare attentamente ciò che accade in ogni istante, possiamo assaporare la meraviglia della vita e godere la pace e la gioia che ci affanniamo a cercare altrove.
“La consapevolezza dona lo spazio e la quete interiori che ti consentono di osservare in profondità e di scoprire cosa vuoi fare con la tua vita” (Thich Nhat Hanh)