Sempre più perfezionati e precisi sono gli studi che vengono fatti sugli effetti dell’attività fisica; entrano minuziosamente nei particolari e spiegano perchè, come, quando, quanto e a che cosa faccia bene attivare i muscoli.
Mi riferisco ad un recente studio italiano, pubblicato il 13/3/2017 su Diabetes Research , realizzato dal Dip. Scienze Biom. Univ. di Milano in collaborazione con altre istituzioni ospedaliere IRCCS(riconoscimento e conferma carattere scientifico) pubbliche e private di Milano.
L’attività fisica aerobica di resistenza che va dalla passeggiata, alla corsa, al nuoto, al ciclismo ma anche le attività intense e di breve durata come l’attivazione muscolare nell’aumento repentino e massimale della velocità, porterebbe all’incremento di una molecola chiamata IRISINA( una miochina).
“La possibilità di studiare questa molecola, per la prima volta, su atleti di élite ha permesso di valutare la quantità di questa miochina su soggetti “ipersportivi” nei quali è stato rilevato un aumento dell’Irisina che si accompagnava al grado di “benessere” dell’organismo in toto che riduce la probabilità dell’insorgenza di malattie metaboliche quali il diabete mellito, l’obesità e la sindrome metabolica. Questo stato di “benessere” è risultato strettamente correlato alla quantità di attività fisica svolta dai soggetti inclusi nei diversi gruppi esaminati.
I ricercatori hanno considerato 70 persone, donne e uomini normopeso in salute, di età compresa dai 18 ai 75 anni e li hanno suddivisi in quattro gruppi che comprendevano coloro la cui frequenza di attività fisica settimanale fosse zero volte(i sedentari e ), 2-3, 4-5 e 6-7 nel caso di agonisti. Hanno valutato quindi che effetto avesse su glicemia, colesterolo e altri parametri notando che maggiore impegno equivaleva a maggior beneficio.
Nell’introduzione dello studio viene fatto riferimento ad altri studi e si legge quanto segue: “Il ruolo dell’attività fisica nel mantenimento della buona salute e nel prevenire l’insulino resistenza, il diabete mellito tipo 2 (DMT2), l’obesità, la sindrome metabolica, l’aterosclerosi e altre complicazioni cardiovascolari è ben riconosciuta. L’effetto protettivo di attività fisica può essere attribuito, in una certa misura, al rilascio di miochine per contrazione dei muscoli scheletrici. Queste molecole, infatti, possono mediare gli effetti benefici dell’esercizio fisico sul metabolismo del glucosio e dei lipidi e sull’infiammazione, che caratterizza le malattie metaboliche e cardiovascolari . Un editoriale interessante Polyzos e colleghi ha evidenziato la possibilità che l’ irisina negli esseri umani potrebbe avere un legame tra attività fisica e l’omeostasi metabolica e potrebbe essere implicata nei processi di bilanciamento del peso.
Irisina è una miochina in primo luogo identificata per la sua capacità di indurre la trasformazione di tessuto adiposo bianco in bruno, per aumentare il dispendio energetico e per la protezione contro la resistenza all’insulina e l’obesità. Gli effetti benefici dell’esercizio fisico sul metabolismo osseo sembrano essere mediati da diverse miochine come irisina. L’effetto reale dell’attività fisica nel promuovere l’espressione e la secrezione di irisina nell’uomo non è ancora chiaro.”
Le mie considerazioni nel merito sono di persona di parte perchè provo piacere nell’esercizio fisico e, per piacere, faccio un allenamento regolare con la corsa a piedi e il nuoto. Sono contento di sapere che vi siano anche ragioni scientifiche a sostegno del benessere che provo. Accadono e si producono cose buone nel mio corpo grazie alla regolarità di questa abitudine. E’ una meraviglia. Sono quindi un testimone e posso dire che con adeguata preparazione fisica e psicologica anche fare una maratona fa bene. Aggiungo, e non è secondario, che proprio nelle lunghe distanze, mentre la mia parte muscolare e metabolica sta facendo quanto può, posso favorire una mente meditativa ed entrare in contatto più ravvicinato e raffinato con la parte spirituale. Qualcuno, simpaticamente, sostiene che questo si attivi da solo dopo il 32esimo chilometro perchè si possono avere visioni di santi e di madonne… un’esperienza anche questa, che però è un sintomo di errore nella preparazione o di pianificazione della prova, non è indice di un buono stato di salute e spesso chiederebbe di rallentare, di camminare o anche di sospendere l’attività.