Sul British Medical Journal è stato pubblicato a giugno 2017 uno studio che nelle conclusioni sostiene:
<< Il consumo di alcol, anche a livelli moderati, è associato a effetti cerebrali avversi, tra cui l’atrofia ippocampale. Questi risultati sostengono la recente riduzione nelle linee guida per l’alcol nel Regno Unito e interrogano sui limiti attualmente raccomandati negli Stati Uniti.>>
Secondo questo studio pare non esserci dose di alcol assunta con frequenza quotidiana, al di sotto della quale non si presenti nel tempo una conseguenza negativa per il nostro cervello.
Le linee guida per una sana alimentazione italiana sostengono che – l’alcol non è un nutriente, e quindi non è “utile” al nostro organismo – ma sono simili a quelle americane per le quantità che suggeriscono. I risultati dello studio “interrogherebbero” dunque anche sulle raccomandazioni italiane.
Solo acqua dunque? Pare di si. Quindi sarebbe fuorviante che un bicchiere di vino al giorno possa far bene? E il resveratrolo(antiossidante del vino rosso)? E altri studi che sostengono che i non bevitori sarebbero più a rischio di malattie cardiovascolari dei bevitori moderati?
Cosa dire…
L’alcol deriva dalla fermentazione dello zucchero che a sua volta viene ottenuto da alcune piante come le barbabietole o la canna da zucchero.
Nel caso del vino sappiamo che è lo zucchero dell’uva ad essere trasformato in alcol.
Mangiare l’uva o berne il succo non fermentato o bere il vino non è la stessa cosa. Meglio il vino dirà qualcuno! Non ci sono dubbi quando il contesto lo chieda e ci faccia piacere, ma la regola che suggerisce il saggio è di utilizzare alimenti il meno raffinati e trasformati possibile. A noi scegliere.
Altro capitolo è, ad esempio, la fermentazione che favoriamo per far lievitare il pane, o quella che induciamo per poter avere a disposizione più a lungo alimenti freschi che facilmente si deteriorerebbero. In questo caso, in passato ma anche oggi, si utilizza la fermentazione che produce acido lattico a partire dagli zuccheri presenti negli ortaggi. Il cavolo cappuccio diventa così il noto e molto salutare crauto. La fermentazione dell’amido(zucchero complesso) presente nel cavolo, conferisce qualità nutrizionali importanti oltre che organolettiche al prodotto finale. Numerose fonti credibili raccomandano di mangiare crauti per i loro benefici sulla nostra salute. Così come raccomandano il pane integrale lievitato, cioè fermentato, con pasta acida detta anche lievito madre.