
Tra i derivati della soia il Tempeh è la fonte di proteine ed altri nutrienti di gran lunga più importante visto che è costitutito dai fagioli completi.
Non riesco ad associarlo a nulla che ricordi un cibo consueto delle nostre tradizioni italiane e non lo possiamo considerare una leccornia per la nostra cultura alimentare.
Quindi così com’è, senza essere associato a condimenti o altri ingredienti che ne mitighino il particolare sapore, può essere accolto con un atteggiamento aperto a nuove esperienze gustative.
La mio iniziale contatto con il tempeh non è stato difficile perchè mi è piaciuto e in seguito l’ho apprezzato ancor più, grazie all’abilità di cuoca di mia moglie.
Lo si acquista nei negozi di prodotti biologici ma, da tempo ormai, anche nei supermercati.
Nell’immagine sopra, è come viene generalmente venduto; questo che vedete, è prodotto da una ditta italiana: fresco, sottovuoto, da conservare in frigorifero.
Nell’etichetta è descritto come viene realizzato (io ricordo che viene anche cotto…), come conservarlo e un modo per utilizzarlo. Naturalmente si presta a qualsiasi preparazione ed essendo una fonte importante di proteine, opportunamente sminuzzato potrebbe essere l’ingrediente di un ragù vegetale qualsiasi.
L’etichetta qui a fianco, riporta la composizione nei nutrienti principali dichiarata dal produttore di questo tempeh italiano; si nota l’alto contenuto di proteine .
Nella tabella USDA (United States Department of Agriculture) troviamo altri valori di proteine che però variano di poco. In questa tabella scopriamo che anche la quantità di ferro è molto buona.
Sottolineo che l’Italia è il paese europeo con le maggiori attenzioni alla qualità e salubrità delle materie prime.