“L’apparizione di cavità ad alta dimensione, quando il cervello sta elaborando informazioni, significa che i neuroni della rete reagiscono agli stimoli in modo estremamente organizzato”, dice Levi. “È come se il cervello reagisse ad uno stimolo costruendo poi distruggendo una torre di blocchi multidimensionali, a partire da aste (1D), poi da tavole (2D), poi cubi (3D) e poi geometrie più complesse con 4D, 5D, ecc. La progressione dell’attività attraverso il cervello assomiglia ad un castello multidimensionale che si materializza dalla sabbia e si disintegra “.
“Abbiamo trovato un mondo che non avevamo mai immaginato”, dice il neuroscienziato Henry Markram, direttore del Blue Brain Project e professore all’EPFL di Losanna, “ci sono decine di milioni di questi oggetti anche in un granello di cervello, attraverso sette dimensioni. In alcune reti abbiamo trovato strutture anche con undici dimensioni “.
Sono frasi che riferiscono di alcuni risultati ottenuti col progetto “Blue Brain” del Politecnico di Losanna e della Ibm che dal 2005 lavorano per simulare il funzionamento del cervello umano. Leggendo con difficoltà l’articolo e anche vedendo il filmato ho capito poco .
Ma perché trovo tanto interessante questa scoperta?
- Perché mi ha dato una suggestione viva che si avvicina molto ad un’esperienza che mi capita di fare in meditazione, del formarsi e disgregarsi e riformarsi, a volte molto veloce, quasi istantaneo, di immagini, suoni, pensieri e sensazioni.
- Perché mi suggerisce che molte delle cose “strane” che ci accadono potrebbero proprio appartenere al processo di questi castelli di sabbia che sorgono spariscono e risorgono per risparire, in uno spettacolare e funzionale continuo divenire verso stadi progressivamente più evoluti del nostro essere.
Così potrebbe essere secondo me.