Una ciliegia tira l’altra

Scrive Thich Nhat Hanh 

Dobbiamo smettere di consumare cibo sensoriale come reazione al bisogno compulsivo di evitare noi stessi, ma non per questo dovremmo costringerci a smettere completamente di usare il cellulare o Internet. Nello stesso modo in cui abbiamo bisogno di cibo commestibile abbiamo bisogno anche di cibo sensoriale. Possiamo però essere molto più coscienti e intelligenti nello scegliere il genere di cibo sensoriale che assumeremo e soprattutto nel sapere perché stiamo scegliendo, in quel momento, di consumarlo.

Il “cibo sensoriale” che egli intende, comprende ogni stimolo sensoriale che cerchiamo per  “nutrire” l’equilibrio del nostro organismo. A partire dal cibo che mangiamo, dal gioco, dal lavoro, fino alle attività intellettuali più raffinate, proviamo un senso di “bisogno” che ci induce a cercare e “consumare” per soddisfarci.

Quindi, pare che più inseguiamo solo ciò che immaginiamo sia fonte di gratificazione, evitando il resto della vita, tanto più percepiamo insoddisfazione che alimenta la sensazione di vuoto

Mai appagati per più di un attimo.

Così accade che il naturale e temporaneamente soddisfacente cibo sensoriale da “consumare” al bisogno, invece di essere fonte di equilibrio, può diventare ossessione che ci distrae dal comprendere, accogliere e magari trasformare il disagio al quale non vogliamo prestare orecchio.